Caro Direttore
Mi spiace che il leader dei pendolari della vesuviana Ciniglio abbia perso la speranza. Noi invece quella speranza la coltiviamo giorno per giorno combattendo a denti stretti tra mille problemi e tanta burocrazia e vandalismo. E dire che non è cambiato nulla in questi ultimi sei anni rispetto ai precedenti è oggettivamente falso ed anche Pendolaria evidenzia gli sforzi in atto. Capisco tuttavia sempre la stanchezza dei pendolari. Ma non posso accettare Ciniglio quando dice che non è stato fatto niente e “si poteva fare altro e meglio e per scelte dirigenziali da noi sempre contrastate”. Ma di quali scelte parla? Quali scelte avrebbe fatto lui? Mi sembra di sentire Di Maio e Fico di qualche anno fa, salvo poi essere completamente cambiati quando sono andati al “potere”. Perché essere al potere ti dimostra come parlare e protestare sia facile ma agire e cambiare la realtà è altra storia. Non è cambiato nulla? Ma non li vede i 30 cantieri aperti? Non li vede i treni nuovi sulla Cumana? Non sa che sono stati ordinati 40 treni sulla Vesuviana? O forse pensa che se fosse stato lui “al potere” avrebbe fatto arrivare i treni prima? Impedito un contenzioso durato due anni per stabilire chi li doveva costruire? Non ha visto le 650 assunzioni? E l’officina di Ponticelli senza amianto che rischiava di chiudere? E la nuova stazione di Scampia? Il bilancio risanato (prima del covid)? Non sa che i ricavi da traffico nel corso del mio mandato erano passati da 25 a 45 milioni di euro nel 2019 ed ora purtroppo grazie al covid sono tornati ai 25 milioni del 2014? Caro Ciniglio, sei un ottimo pendolare, protesta pure se vuoi perché ne hai tutto il diritto, ma non parlare di cose che non conosci. Perché amministrare un’azienda come EAV – ed un po’ devo dire tutte le società partecipate che gestiscono servizi al sud – è un’impresa faticosa ed a tratti impossibile. Salvo crederci sempre e non perdere mai la speranza. Quindi caro Ciniglio, protesta per migliorare, protesta insieme a noi per chiedere più fondi ordinari per gestire meglio il servizio, per presenziare di più le stazioni, per avere più sicurezza. Protesta con noi per avere più “risorse ordinarie dallo Stato” dal fondo nazionale trasporti, che sono le stesse da dieci anni. Perché i tanti fondi a cui ti riferisci che sono arrivati sono tutti fondi straordinari (per pagare vecchi debiti ereditati o per realizzare nuovi investimenti) ma il fondo ordinario trasporti è sempre lo stesso. In termini reali abbiamo oggi praticamente la metà di quello che avevamo venti anni fa. Eppure combattiamo, non perdiamo la speranza, anzi la costruiamo con le opere di tutti i giorni, dirigenti ed operai.
Testata:
La Repubblica Napoli