Leggo tantissime notizie sulla stampa in merito ad EAV e mi sembra doveroso e corretto riepilogare alcuni concetti per amore della verità.
Il consigliere Severino Nappi si chiede (il Mattino di oggi) che fine hanno fatto i 591 milioni dati ad Eav nel 2017! Davvero strano, perché nessuno più di lui dovrebbe saperlo.
688 mila euro di quei 591 milioni sono stati versati proprio a lui (vedi transazione del 14.11.18) per pagare le consulenze da avvocato (anche mentre era assessore) fatte da lui ad Eav.
Tutti i 591 milioni sono stati utilizzati – come da norma – esclusivamente per pagare i 750 milioni di debiti lasciati ad Eav al 31.12.15 dalla giunta Caldoro, di cui Nappi era assessore.
Non abbiamo nessun fiume di denaro sulla gestione, dove anzi prendiamo gli stessi soldi di dieci anni fa. Abbiamo invece importanti risorse per gli investimenti, che sono un capitolo di bilancio completamente diverso.
Tutte le critiche sono legittime. Ci mancherebbe. Sono sempre disponibile ad un sereno confronto pubblico con qualunque giornalista o politico o esperto per affrontare in modo serio i problemi di Eav. Che esistono, nessuno li nega. Ma che vanno analizzati storicamente e senza strumentalizzazione.
I lavoratori ed i sindacati sono contro di me? Assolutamente no. Forse sono contro di me un centinaio di dipendenti (dati ultimo sciopero) su oltre 3 mila ed un paio di sindacati su otto. Non di più. Con gli altri c’è collaborazione, stima e rispetto, in una dialettica anche forte e nel rispetto dei ruoli.
Miei dimissioni? Solo in due ipotesi. Se me lo chiede il Presidente della Regione o se lo decido io perché mi stanco o esaurisco o penso possa essere utile per l’azienda.
Cosa ho fatto in questi sette anni?
Ho trovato tre fallimenti in uno.
Finanziario, tecnologico ed organizzativo.
Finanziario. I 750 milioni di debiti sono stati azzerati ed il bilancio (sino al covid) è stato in equilibrio.
Tecnologico. Treni ed infrastruttura da rifare ex novo. Abbiamo in corso tutti gli investimenti necessari.
Organizzativo. In nessuna regione d’Italia esiste (come in Eav) una sola entità legale che fa investimenti, ferrovia, metropolitana, gomma, immobiliare. È stato messo tutto insieme creando un mostro : prima della fusione vi erano 5 entità legali con cinque amministratori e 5 direttori generali e 50 dirigenti. Oggi un solo amministratore/ direttore (con responsabilità enormi) e 20 dirigenti. Stiamo precedendo ad un riassetto di governance sulla linea del gruppo FFSS (ed abbiamo assunto il direttore del personale e il direttore dell’esercizio ferroviario proveniente da Trenitalia).
In dettaglio.
Gomma. Qui il cambiamento è già avvenuto, perché più semplice rispetto al ferro. Abbiamo ereditato una società fallita, ed oggi abbiamo raddoppiato i bus in circolazione (da 100 a 220) e dimezzato l’età media del parco bus.
Treni. Abbiamo treni nuovi sulle flegree e già ordinati sulla vesuviana, dove i tempi di consegna di STADLER si sono allungati (in tutto il mondo) per cause esterne ad EAV (contenzioso, covid, guerra in ucraina). La verità è che questi treni andavano ordinati 20 anni fa.
Cantieri. Abbiamo aperto 40 cantieri per rinnovamento infrastruttura e nuove linee. Rinnovato molte stazioni. Alcune cantieri si sono già chiusi (stazione di Scampia, officina di Ponticelli).
Assunzioni. Unica partecipata in Campania che ha formalizzato negli ultimi 3 anni mille assunzioni. Abbiamo ancora qualche carenza, soprattutto in estate. Ci accingiamo a varare un nuovo piano di mille assunzioni per i prossimi 5 anni.
Problema ultimi giorni sulla vesuviana
Tra covid, ferie e rifiuto dello straordinario (per protesta da parte dei macchinisti) siamo entrati in sofferenza per la gestione del servizio e siamo stati costretti a ridurre le corse. Ai problemi dei treni e della infrastruttura si sono quindi aggiunti quelli del personale viaggiante e dei ma La carenza di macchinisti sta determinando due terzi delle soppressioni, l’altro terzo è attribuibile al problema dei treni vecchi e della infrastruttura (qui anche la carenza di energia improvvisa da parte dell’enel ed il caldo sta generando seri problemi).
Per la carenza dei macchinisti faremo nuovi concorsi. Tuttavia se aumentassimo i tempi di guida attuali da 3,5 a 4,5 ore giornaliere (avvicinandoci agli standard di Trenitalia) l’attuale pianta organica sarebbe già sufficiente. Su questo apriamo un tavolo con le OOSS.