Nella giornata di ieri 25 novembre sono stati soppressi 266 turni su 487, 1281 corse su 2494.
Il servizio è quindi sostanzialmente fermo per il 60 per cento. La motivazione di queste soppressioni è assolutamente pretestuosa. Si ritiene che i bus improvvisamente non siano in condizioni di sicurezza. I bus che il giorno prima erano buoni oggi non sono più buoni. SI ricorda che i bus in dotazione ad EAV hanno oggi un’età media di poco superiore a 5 anni, praticamente una delle flotte più giovani d’Italia grazie al rinnovo parco operato dalla Regione Campania.
Questa protesta anomala di “scarto” di bus segue un picco di malattie registrato nei giorni scorsi, dove una improvvisa “epidemia” ha colpito un autista su tre.
È in atto un’agitazione del personale legata alla messa in produzione di nuovi turni di lavoro per il personale operatore di esercizio. I nuovi turni mirano progressivamente ad ampliare l’offerta di EAV ed a razionalizzare le attuali corse esistenti. Nel rispetto della vigente normativa in materia, la programmazione di nuovi turni a ripresa, di turni con nastri lavorativi maggiori nonché di turni con diversificazione dei punti di inizio e fine ha allarmato oltre modo il personale che ha avviato azioni di protesta che si stanno concretizzando in un anomalo incremento degli episodi di malattia del personale nonché nella segnalazione di pretestuose anomalie sugli autobus che di norma erano regolarmente impiegati mentre oggi vengono sistematicamente scartati dal personale.
EAV vuole semplicemente allinearsi alla prassi dei turni in uso in aziende come BUSITALIA ed AIR Campania. Nulla di più. Lo esige la tenuta dei conti aziendali e la necessità di aumentare la produzione chilometrica ed i servizi richiesti dalla Regione Campania.
EAV è al lavoro per riportare la situazione alla normalità ma ha richiesto a tal fine alla Prefettura un urgente incontro con le organizzazioni sindacali, INPS, forze dell’ordine e autorità competenti poiché si possono configurare gli estremi di una interruzione di pubblico servizio.