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La ferrovia

Subito dopo la fine della guerra, approfittando dell’opera di ricostruzione della Cumana, la Sepsa, la società che all’epoca gestiva la linea, ebbe l’idea di arricchire il servizio, costruendo un’altra strada ferrata che – partendo sempre dall’insostituibile terminale di Montesanto – collegasse direttamente i centri dell’entroterra occidentale napoletano e flegreo, attraverso Soccavo, Pianura, Quarto, Licola e Cuma, riallacciandosi infine all’originale tronco litoranea nella stazione comune di Torregaveta.

In Prefettura, la sera del 22 dicembre 1945, l’entusiasmo salì alle stelle quando i tecnici della Sepsa illustrarono i dettagli dell’ambiziosa operazione, che avrebbe trasformato la sorte di molti Comuni interni, offrendo nello stesso tempo la possibilità di impiegare per molti anni un numero ingente di professionisti, imprenditori industriali, artigiani e, soprattutto, di operai.

In soli tre mesi il progetto fu approvato: “E’ autorizzata la spesa di un miliardo e trecento milioni – si leggeva sulla Gazzetta Ufficiale del 17 marzo 1946 – per la costruzione della ferrovia Circumflegrea, costituita da un tronco della lunghezza prevista in km 27,500 che partendo dai pressi della città di Napoli, della ferrovia Cumana, e passando per gli abitanti di Soccavo, Pianura, Quarto e per le spiagge di Licola e Cuma, verrà a ricongiungersi alla detta ferrovia Cumana, presso la stazione di Fusaro. La nuova ferrovia viene data in concessione alla Sepsa, già concessionaria della ferrovia Cumana, subordinatamente all’accettazione da parte della società medesima dell’obbligo di provvedere all’espletamento delle opere necessarie: sede stradale, fabbricati, completamento armamento ed elettrificazione, acquisto di materiale rotabile e all’esercizio, senza alcun altro corrispettivo o sovvenzione da parte dello Stato.”

I lavori cominciarono nella primavera del 1948. La sistemazione della strada ferrata fu quasi totalmente completata nel 1957, mentre per completare i lavori di “armamento, elettrificazione e per dotare di impianti fissi la ferrovia”, nel 1959 furono stanziati altri due miliardi di lire.

Il primo tratto del percorso, da Montesanto a Soccavo, fu aperto il 30 giugno del 1962. Altri tre anni fu necessario aspettare per l’avanzamento della linea sino alla stazione del Rione Traiano (15 dicembre 1965), mentre a Marina di Licola la Circumflegrea arrivò il 29 giugno 1968.

Per chiudere l’anello ferroviario flegreo, però, fu necessario attendere sino al 1986: diciotto anni per inaugurare il tronco Marina di Licola – Torregaveta e completare definitivamente i 47 km del circuito assicurato dai binari della Cumana, sul litorale, e della Circumflegrea, nell’interno. Complessivamente, da Montesanto a Torregaveta, 32 stazioni dislocate sul doppio tracciato.

Un perfetto anello di collegamento, dal cuore del centro storico del capoluogo a tutti i centri abitati del comprensorio occidentale flegreo. Un sistema quanto mai fitto di stazioni e di servizi, omogeneo con le caratteristiche del territorio, indispensabile per i bisogni delle comunità locali.

 

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