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Non esiste il diritto alla calunnia. Sacrosanto è il diritto alla mobilità dei cittadini

Data di pubblicazione: 

Giovedì, 28 Settembre, 2017

La direzione di EAV è  molto rammaricata per i cittadini della Campania, costretti a fare i conti con la soppressione di treni in circumvesuviana per effetto di una improvvisa e illogica protesta  da parte del personale viaggiante. Tuttavia non possiamo dare libero accesso al diritto alla calunnia.

Non si può confondere il diritto di critica (lecito) con il  diritto alla calunnia e alla diffamazione.

I fatti.

Un dipendente di EAV e sindacalista di Orsa sostiene pubblicamente su fb che le nuove assunzioni saranno fatte in EAV “ a patto di avere la tessera di partito giusta”. 

Cosa intende dire? Qui non si tratta di critica, ma di infangare la reputazione della attuale Direzione di EAV: viene in sostanza  asserito che la Direzione farà assunzioni imbrogliando, facendo entrare soltanto chi è di un certo partito, quindi alterando il concorso pubblico. Una cosa gravissima.

Questa la affermazione di un singolo dipendente e sindacalista di ORSA.  L’azienda, doverosamente, contesta  il comportamento e chiede spiegazione al dipendente, in quanto si compromette il rapporto fiduciario tra datore e dipendente.

Il dipendente potrebbe semplicemente rispondere “si è trattato di una battuta infelice, un malinteso,  non intendevo diffamare nessuno”, ed invece cosa succede? Una insurrezione di tutto il sindacato ORSA che difende il dipendente ed attua improvvisamente una protesta sotto forma di  astensione dallo straordinario.

Straordinario che, si badi bene,  è da anni ordinario in EAV (è questa è un’altra cosa che non può essere ulteriormente tollerata) e quindi si sopprimono oltre un quarto delle corse previste.  Il tutto a danno dei passeggeri, che giustamente già si lamentano di un servizio insufficiente (a causa dello scarso materiale rotabile).

Ora invitiamo  tutti a riflettere e ad agire con equilibrio.

Perché ci sono tre cose certe.

Primo: Nessun dipendente ha il diritto di diffamare la direzione della propria azienda, come previsto dal codice etico e come più volte affermato dalla Corte di Cassazione.

Secondo: dobbiamo urgentemente rivedere i turni (se ne parla da anni, ma non si trova un accordo con i sindacati)  ed assumere nuovo personale (stiamo lavorando per questo), perché non è tollerabile che lo “straordinario” sia talmente “ordinario” che senza “straordinario” si fermano tanti  treni . 

Terzo: i cittadini hanno diritto alla mobilità, e questo è un diritto che tutti in EAV devono sentire come sacrosanto ed assumere comportamenti conseguenti.

Qui nessuno vuole la guerra, siamo sempre vicini ai problemi dei lavoratori,  raccontiamo  soltanto la vita dell’azienda, ritenendo che sia un diritto dei cittadini conoscere quello che accade in un’azienda pubblica.

Siamo fiduciosi che prevalga il dialogo ed il buon senso. 

 

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